L’Associazione per la difesa del servizio pubblico, che ha raggiunto quest’anno i 20 anni di attività, scriveva nel 2004: “È quindi necessario intervenire urgentemente, tenendo ben presente che un sistema sanitario di qualità accessibile a tutti passa inevitabilmente per un controllo dei costi, al quale devono contribuire tutti gli attori, dal cittadino al fornitore di prestazione, dall’assicuratore allo Stato.” Già allora si segnalavano delle falle importanti del sistema, esacerbate oggi dall’emergenza pandemica: le assicurazioni che si rifiutano di pagare i test, la mancanza di attrezzature (respiratori), di personale medico e infermieristico per affrontare la crisi sanitaria. L’importanza di un servizio pubblico capillare devoto alla cura di tutta la popolazione in qualsiasi situazione, quindi anche nell’attuale emergenza. Un ulteriore debolezza cantonticinese è ben presente agli occhi dell’Associazione che sottolineava come per quel che riguarda i “posti letto, la quota di letti nelle cliniche private è del 43% contro una media nazionale del 13%”.
In altri paesi europei assistiamo alla requisizione di sale di cure intense delle cliniche private. È il momento di rafforzare il servizio pubblico e il sistema sanitario in particolare, il COVID19 sarà una lezione per la pianificazione ospedaliera.
Link al testo completo dal titolo “L’ospedale pubblico: fondamentale”.