La pubblicazione, da parte dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico, dell’opuscolo “L’EOC: un ruolo fondamentale nella sanità ticinese” sta suscitando reazioni, comprensibili, ma non sempre molto corrette.
L’EOC deve affermare anche in futuro il suo ruolo centrale nella sanità ticinese seguendo una linea guida di equilibrio tra centralizzazione e prossimità.
Alcuni anni fa il Gran Consiglio, quasi all’unanimità, decise che tutte le pianificazioni a livello cantonale dovevano essere approvate dal GC stesso. Non faceva evidentemente eccezione la pianificazione ospedaliera. La modifica era importante. Essa permette un dibattito democratico più ampio e più trasparenza, non solo in Gran Consiglio. Essa permette pure alla popolazione di esprimere pareri e esigenze.
È auspicabile che si affermi l’interesse per la collettività, con un progetto inteso a rafforzare l’ospedale pubblico, fondamentale per la qualità delle cure alla popolazione.
L'assemblea dell'Associazione per la difesa del servizio pubblico del 2011 rilevava che sull'Ospedale San Giovanni di Bellinzona pendeva la spada di Damocle dello smantellamento.
È il momento di rafforzare il servizio pubblico e il sistema sanitario in particolare, il COVID19 sarà una lezione per la pianificazione ospedaliera.