COMUNICATI

Alcuni anni fa il Gran Consiglio, quasi all’unanimità, decise che tutte le pianificazioni a livello cantonale dovevano essere approvate dal GC stesso. Non faceva evidentemente eccezione la pianificazione ospedaliera. La modifica era importante. Essa permette un dibattito democratico più ampio e più trasparenza, non solo in Gran Consiglio. Essa permette pure alla popolazione di esprimere pareri e esigenze.

I dibattiti di questi tempi contro la soppressione di servizi presso l’Ente ospedaliero cantonale nel Mendrisiotto e nelle Valli testimoniano dell’esistenza di un interesse concreto della popolazione su quanto offre la sanità pubblica.

Una recente iniziativa parlamentare (primo firmatario Matteo Quadranti), intende ora sopprimere precise competenze del Gran Consiglio e delegarle al Consiglio di Stato. Una riduzione delle competenze del GC significa pure meno possibilità partecipative della società civile.

L’Associazione per la difesa del servizio pubblico ritiene che questa iniziativa deve essere respinta e che occorre mantenere l’integralità delle competenze del GC. Ciò è importante, anche perché la legge federale impone già molti limiti al Cantone. Per la Confederazione, per esempio, prevale il principio della concorrenza tra pubblico e privato, su quelli dell’efficienza e la qualità delle cure. Un principio che in questi anni ha favorito l’aumento inutile di prestazioni (per esempio attraverso la moltiplicazione di attrezzature medico-tecniche) di cui hanno fatto largo uso le cliniche private a scopo di lucro.

Mantenere le competenze del GC è quindi utile, soprattutto per permettere un dibattito atto a garantire all’Ente ospedaliero cantonale le risorse necessarie per offrire una medicina di qualità.

Bellinzona, 26 novembre 2020