L’Associazione per la difesa del servizio pubblico esprime la propria preoccupazione rispetto al nuovo palinsesto informativo proposto dalla RSI sulla Rete 1 della radio.
Dopo tre settimane dall’inizio di questo cambiamento non possiamo che costatare un chiaro indebolimento dell’offerta informativa proposta dalla RSI, soprattutto nei momenti cruciali della giornata per l’informazione.
Lo spostamento del radio giornale dalle 8.00 alle 9.00, come pure la cancellazione delle cronache regionali delle 18.00 e del radio giornale delle 18.30 rappresentano un indebolimento dell’offerta. per tutti quei fruitori che facevano riferimento alla rete 1 ad orari ben precisi per avere una sintesi, strutturata e spesso completa e quindi molto apprezzata, delle principali notizie sia regionali, che di respiro nazionale e internazionale.
La proposta informativa offerta con questa riforma, se si esclude il radiogiornale delle 7.00 e delle 12.30, di fatto non è più commisurata ai bisogni di chi faceva capo al valore informativo del servizio pubblico come referente privilegiato e autorevole.
Le fasce informative del mattino e della sera sono infatti state trasformate in contenitori diluiti, di fatto non accessibili e utili per chi ha poco tempo per raccogliere le informazioni.
Questo indebolimento dell’informazione é una scelta grave per chi si batte per un forte servizio pubblico, una scelta che non possiamo condividere e su cui chiediamo con urgenza di fare un passo indietro per tornare a fornire quel servizio informativo di qualità che è nella tradizione della RSI ma che è anche dovuto e definito con chiarezza dalla Concessione data dal Consiglio federale alla SSR. A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione che simili scelte possano contribuire in modo importante a spostare gli ascoltatori e le ascoltatrici verso altre emittenti, cosa che farebbe perdere il ruolo centrale della RSI quale fornitore primario in Svizzera e in Ticino di informazione di qualità.
Bellinzona, 29 novembre 2021