L’Associazione per la difesa del servizio pubblico è contraria alla soppressione della tassa di bollo, approvata dalla maggioranza delle Camere federali nel mese di dicembre 2021. Si tratta di una tassa dell’1% sulle emissioni di azioni da parte delle aziende. Sono escluse le aziende di pubblica utilità e le cooperative ed è prevista una franchigia di un milione di franchi. Ciò significa che nel caso dell’aumento di capitale di 1.5 milioni, la tassa è dovuta su 500’000 franchi e ammonterebbe a franchi 5'000.
La soppressione di questa tassa comporterebbe una minor entrata media annuale da parte della Confederazione di 250 milioni di franchi. Secondo il Consiglio federale ciò favorirebbe la ripresa economica.
Contro questa decisione i sindacati e le forze progressiste hanno lanciato un referendum abrogativo e quindi i cittadini sono chiamati ad esprimersi il prossimo 13 febbraio. Le ragioni dell’opposizione sono le seguenti:
-le argomentazioni non sono convincenti. Come si potrebbe credere che i soldi risparmiati dai gruppi finanziari verrebbero investiti nello sviluppo economico e nella creazione di posti di lavoro qualificati?
- in realtà si tratta di un ennesimo regalo a chi non ne ha bisogno. Questa decisione fa parte di una serie di altre decisioni, in parte già adottate, in parte in preparazione da parte dei potenti gruppi finanziari ed economici che intendono ulteriormente aumentare i loro guadagni. L’Associazione è fortemente preoccupata per questa politica, conosciuta come la “tattica del salame”, poiché la stessa indebolisce lo Stato e il servizio pubblico.
Invita pertanto ad opporsi per porre un freno a questa politica.
Bellinzona, 21 gennaio 2022