POSTA

Il comitato dell'Associazione per la difesa del servizio pubblico sostiene la proposta sindacale di adottare una moratoria per impedire ulteriori chiusure di uffici postali e la diminuzione degli effettivi del personale della Posta.

La Direzione della Posta ha infatti deciso di ridurre a 800/900 il numero degli uffici postali nel nostro Paese. Come è noto, solo qualche anno fa essi erano 3500 e sono già passati a 1400. La Posta ha abbandonato il suo obiettivo fondamentale, ossia quello di fornire ai cittadini/utenti il miglior servizio possibile. Essa, dopo oltre 150 anni (è stata istituita nel 1848), ha pure abbandonato l'obiettivo di arricchire il territorio con la sua presenza e i suoi servizi. Le ragioni invocate dai responsabili, secondo le quali tutto questo è inevitabile in seguito all'avvento e allo sviluppo delle nuove tecnologie, sono infondate. In realtà la Posta oggi vuole solo realizzare utili. Ciò è il risultato delle decisioni prese dalla nostre Autorità a livello nazionale, le quali hanno progressivamente modificato la sua natura, fino a trasformarla in una società anonima.

Per evitare il progressivo degrado di questo importante servizio pubblico, è necessario sottrarre la Posta dalle logiche del mercato, ripristinare i suoi originali obiettivi e quindi ridare alla Confederazione la responsabilità diretta della gestione della Posta. La moratoria è quindi un primo passo importante, urgente e fondamentale per fermare il degrado.

Il passo successivo dovrà comportare il cambiamento di natura dell'azienda, l'abbandono della liberalizzazione, il ripristino del monopolio e quindi