Stimabili membri del Consiglio di Stato,
scriviamo per segnalare la situazione inaccettabile che si è creata presso gli uffici postali a seguito della decisione dei vertici del settore di diminuire la presenza del personale agli sportelli nel periodo prenatalizio, ovvero quello di maggiore affluenza.
Questa decisione sta comportando conseguenze molto negative sul personale che viene esposto a maggiori carichi di lavoro con rischi sulla loro salute, ma anche sugli utenti che si vedono costretti a fare lunghe code prima di essere serviti.
La Posta ha deciso di intraprendere questa misura in quanto intende azzerare i saldi delle ore dei dipendenti entro la fine dell’anno. Il sindacato syndicom ha più volte chiesto di rinviare il recupero delle ore all’anno prossimo quando l’affluenza è minore, in modo da permettere ai dipendenti di prendersi riposo senza creare stress ai colleghi ed evitare conseguenze negative sul servizio offerto all’utenza.
La Posta ha rifiutato questa proposta senza alcuna spiegazione. Tutto ciò ci porta a pensare che tale decisione è scaturita da un mero calcolo contabile: la diminuzione dei costi entro la fine dell’anno permetterà ai manager del settore di presentare conti migliori nel 2020 e prendere così maggiori bonus.
Dalle informazioni in nostro possesso risulta che i tempi d’attesa si sono raddoppiati negli uffici in cui manca personale. Trasmettiamo in allegato alcune foto che sono state scattate nel Luganese che dimostrano, a differenza di quanto afferma la Posta, la forte affluenza presso gli uffici postali. Le lamentele sono comunque giunte da tutto il Cantone.
Ci sorge il dubbio che in realtà questa strategia miri appositamente a peggiorare il servizio agli sportelli per disincentivare gli utenti dal recarsi agli uffici postali e spingerli a utilizzare l’online. Non bisogna infatti dimenticare che a partire dal 2017 la Posta ha chiuso o è in procinto di chiudere ben 48 uffici postali sugli allora 112 presenti in Ticino.
Sulla base della situazione che si è venuta a creare chiediamo quindi al Consiglio di Stato di prendere posizione e di vigilare sul rispetto del mandato pubblico della Posta nei confronti della popolazione e del personale impiegato nel nostro Cantone.
Restiamo in attesa di un riscontro.
Cordiali saluti.
Syndicom Ticino e Moesano
Responsabile regionale
Marco Forte
Associazione per la difesa del servizio pubblico
Segretario
Graziano Pestoni