Martedì 8 febbraio (Scuola cantonale di commercio, ore 20.30) avrà luogo una conferenza organizzata dall’Associazione per la difesa del servizio pubblico su “Energia e politica energetica” con la partecipazione del professor Massimo Filippini, della consigliera di Stato Laura Sadis e di Roman Rudel direttore dell’Istituto ISAAC/SUPSI. Sarà l’occasione per un’ampia presentazione della problematica energetica, sia generale, sia a livello ticinese: consumo, approvvigionamento energetico, costo dell’energia, politica economica, politica energetica, impatto delle nuove tecnologie, confronto tra energie tradizionali (di origine fossile e nucleare) e energie rinnovabili. La conferenza ha luogo in un momento in cui la tematica energetica è di grande attualità: a livello nazionale è in atto il dibattito sulle centrale nucleari; a livello ticinese, il Gran Consiglio ha appena preso una decisione storica, quella di procedere mediante le riversioni allo sfruttamento in proprio dei grandi impianti (Maggia e Blenio) al momento in cui scadranno le rispettive concessioni, le quali hanno privato il Ticino di notevoli risorse finanziarie ed energetiche. Il Consiglio di Stato sta elaborando il piano energetico cantonale. In commissione energia si sta dibattendo sulle micro centrali e sull’iniziativa sul carbone. Da tutto questo dovranno scaturire le scelte di politica energetica, sia per l’immediato, sia per i prossimi decenni. Carbone e AET L’Associazione per la difesa del servizio pubblico, nella sua seduta del 25 gennaio ha preso atto delle discussioni parlamentari concernenti l’iniziativa popolare “Per un AET senza carbone”, che vorrebbe vietare all’AET di acquisire partecipazioni in centrali elettriche a carbone e chiedere la rinuncia entro dicembre 2015 della partecipazione già acquisita. L’Associazione ribadisce il suo sostegno all’iniziativa e si oppone allo stralcio della norma transitoria, che consisterebbe nella rinuncia a future partecipazioni, ma accoglierebbe quella appena acquisita di Lünen. L’Associazione ricorda che il suo appoggio all’iniziativa era fondato sulla convinzione che le energie rinnovabili dovrebbero consentire di sostituire il più presto possibile le energie di origine fossile o nucleare. Infine il comitato ha preso atto del dibattito in corso sulla gestione di AET. Esso ribadisce le sue precedenti posizioni. Nello scorso decennio, sotto la direzione di Marina Masoni, Mauro Dell’Ambrogio e Paolo Rossi AET ha sviluppato una politica non condivisibile dal profilo aziendale, da quello etico, energetico e ambientale, nonché da quello istituzionale, perseguendo una gestione con criteri privatistici, in contrasto con il carattere pubblico dell’azienda. Ricordiamo gli investimenti speculativi, che hanno portato a perdite importanti (Albania,…), gli impianti finanziari atti a eludere il pagamento delle imposte (Isole Cayman), le scelte ecologicamente e finanziariamente discutibili (olio di palma), sollevati dai vari rapporti commissionali e riassunte nel recente libro bianco “malagestione”. Perfino i rapporti con il personale sono stati caratterizzati da mancato rispetto, non accettabile per un’azienda pubblica. L’Associazione ricorda che risale a quel periodo la proposta del CdS, condivisa dagli allora responsabili AET, di privatizzare l’azienda, una scelta che avrebbe privato il Cantone della possibilità concreta di svolgere una politica energetica nell’interesse di tutti i cittadini. Negli anni recenti , sotto la guida dell’ex direttore Brunett ci sono stati altri fatti discutibili, sui quali la Magistratura e la Commissione energia dovranno fare chiarezza. Anche la scelta del carbone e, fino a pochissimo tempo fa, la scarsa attenzione verso le energie rinnovabili non possono essere condivise. L’Associazione ha pure auspicato un’attenzione maggiore da parte del Consiglio di Stato per fare chiarezza e ricercare eventuali responsabilità. Stupisce il recente sostegno acritico a AET da parte della maggioranza del Consiglio di Stato a seguito di un’intervista della consigliera di Stato Laura Sadis, quando il Gran Consiglio è ancora in attesa di importanti prese di posizioni da parte di AET, richieste sia dalla Commissione di controllo del mandato pubblico, sia dalla Commissione energia e quando rimane irrisolta la questione di un’eventuale procedura civile nei confronti degli ex-amministratori. Purtroppo il CdA non ha fatto sufficientemente chiarezza sul passato e sulle conseguenze finanziarie della precedente gestione. L’Associazione ha tuttavia potuto prendere atto che negli ultimi tempi AET si è dotata di strumenti gestionali più efficaci ed efficienti e ha dichiarato di voler abbandonare tutti gli investimenti di carattere commerciale, per concentrarsi su quelli produttivi. Parecchie questioni rimangono comunque irrisolte. L’Associazione segue pertanto con attenzione l’evolversi della situazione. Essa ribadisce in ogni modo il valore di AET, come azienda pubblica, per soddisfare i bisogni dei ticinesi. Il comitato invita tutta gli interessati a partecipare alla serata.