Contro gli eccessi delle nuove tecnologie e il degrado delle condizioni di lavoro

La qualità di vita di un cittadino dipende da molti fattori. Per esempio da un reddito adeguato e da condizioni di lavoro rispettose. Dipende però anche, e in grande misura, dal valore e dalla qualità del servizio erogato al cittadino da parte degli Enti pubblici, Confederazione, Cantone, Comuni. Essi toccano infatti moltissimi aspetti della vita quotidiana. Pensiamo ai servizi sociali e sanitari. All’elettricità e all’acqua potabile. Ai trasporti pubblici. Alla posta. Alla scuola. Alla sicurezza. Alle case per anziani. Ma anche ai numerosi servizi amministrativi erogati dal Cantone e dai Comuni. In altri Paesi, dove le privatizzazioni ebbero più successo, non è raro constatare perfino interruzioni nell’erogazione di acqua potabile o dell’energia, in seguito all’insufficiente lavoro di manutenzione.

Il servizio pubblico, da noi, è ancora invidiato da molti altri Paesi. Negli ultimi vent’anni ha tuttavia subito moltissimi attacchi: le telecomunicazioni sono state privatizzate, Posta e ferrovia, benché appartengono ancora in totalità alla Confederazione, sono gestite secondo una logica privatistica. Ogni giorno ne possiamo constatare gli effetti. Altri servizi hanno subito riduzioni di effettivi e misure di risparmio che ne hanno ridotto la loro qualità. Questi tentativi non sono terminati e l’Associazione per la difesa del servizio pubblico è costantemente attenta per scongiurare ulteriori peggioramenti e, nel limite del possibile, opera per il miglioramento della loro qualità.

A questi pericoli, da qualche tempo, se ne sono aggiunti due altri:

1.Il primo riguarda l’impatto delle nuove tecnologie. Le nuove tecnologie offrono indiscutibilmente molti vantaggi al cittadino. Ma l’uso che le autorità ne fanno è manifestamente eccessivo, e motivato solo da ragioni di risparmio. In tanti casi l’accesso ai servizi è reso difficoltoso in quanto bisogna attenersi ad una serie di modalità, spesso complesse. Obbligare a far capo alle nuove tecnologie per accedere a un servizio pubblico, qualsiasi esso sia, non è in ogni modo conforme ai principi di un servizio pubblico di qualità, rispettoso degli utenti, in special modo di coloro che sono pocco avvezzi al loro uso. Pensiamo in particolare all’obbligo dal prossimo anno di compilare solo in formato elettronico la dichiarazione di imposta. Sopprimere, come succede in molti casi, la possibilità di un rapporto umano nello svolgimento di una pratica è pure in contrasto con un servizio universale. Esso va quindi evitato. È pertanto indispensabile prevedere un periodo di transizione durante il quale il cittadino può scegliere la modalità che preferisce.

2.Il secondo aspetto riguarda il personale. Per garantire la qualità del servizio pubblico à necessario disporre di personale competente. Fino a poco tempo fa, le condizioni di lavoro nella funzione pubblica era dignitose, malgrado la messa in atto di molte misure di risparmio. Attualmente si assiste a un degrado delle stesse, in termini materiali e di clima di lavoro. Si pensi alla sanità. Ma anche ai recenti attacchi al sistema pensionistico degli statali. Un degrado delle condizioni di lavoro comporta partenze e difficoltà di reclutamento, in particolare di personale molto qualificato, con un conseguente peggioramento della qualità del servizio offerto al cittadino/utente/paziente. Le proposte di peggiorare le condizioni di lavoro vanno pertanto respinte con la massima fermezza.

L’Associazione per la difesa del servizio pubblico ritiene che occorre quindi vigilare e intervenire con forza affinché la qualità del servizio pubblico sia salvaguardato.

Bellinzona, 12 novembre 2022