Peggiorano il servizio pubblico e penalizzano il personale


Il 18 ottobre 2023 il Consiglio di Stato (CdS) ha annunciato una serie di misure di risparmio che entreranno in vigore il prossimo anno, preannunciando un secondo intervento con il preventivo 2024. Molte misure sono di competenza dello stesso CdS, altre dovranno essere sottoposte al Gran Consiglio. È probabile che contro queste ultime ci sia un referendum popolare.

L’Associazione per la difesa del servizio pubblico esprime sorpresa, preoccupazione e disappunto per queste decisioni del CdS.

Sorpresa, poiché la situazione finanziaria del Cantone non è preoccupante. E, malgrado il decreto sul limite di spesa, invece di sgravi fiscali a favore delle classi agiate e di misure di risparmio, il Cantone dovrebbe promuovere interventi per favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e migliorare la qualità del servizio pubblico. Condizioni quadro migliori favoriscono il tessuto economico.

E, a medio termine, migliorano pure le finanze cantonali.

Preoccupazione, poiché le misure di risparmio peggiorano il servizio pubblico e in particolare l’amministrazione cantonale, il settore sociale e quello sanitario. Sei mesi di attesa per le sostituzioni e/o sostituzioni parziali del personale in partenza sono misure già sperimentate che hanno dimostrato pessimi risultati dagli anni Novanta. Ridurre i contributi alle case per anziani, ai servizi di aiuto domiciliare, al settore sociale, agli ospedali significa non aver compreso che tutti questi settori avrebbero bisogno di più attenzione e di maggiori risorse per soddisfare i bisogni della popolazione offrendo servizi di qualità. Il taglio dei sussidi alle casse malati in un momento in cui i premi salgono sempre più è ancora più incomprensibile.

Disappunto, poiché ridurre gli stipendi in un Cantone che è all’ultimo posto nella scala dei salari e in un momento in cui il costo della vita sta fortemente aumentando significa dimostrare scarsa lungimiranza sul piano economico e poca sensibilità verso la popolazione confrontata con evidenti difficoltà.

L’associazione per la difesa del servizio pubblico rivolge un appello alle forze sociali e al parlamento affinché queste misure vengano bocciate.

Bellinzona, 27 novembre 2023